Gianni nasce a Cassano d'Adda il 13 marzo 1943. L'Europa è sconvolta dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale e sono tempi duri per tutti. Papà Enrico fa l'agricoltore e gestisce la sua cascina di Groppello, una frazione di Cassano situata sulla strada che conduce ad Inzago. Dopo la fine della guerra, in casa Motta, nel '47, nasce Lino. Mamma Regina cresce i due ragazzi che già in giovane età, cominciano ad aiutare il papà nei campi. Gianni cresce longilineo e nel suo tempo libero suona la fisarmonica e la tromba nella banda musicale di Cassano. All'età di 14 anni trova un posto di lavoro a Milano come pasticcere nell'omonima industria dolciaria. Ogni giorno, per raggiungere il suo posto di lavoro, percorre il tratto Groppello-Inzago-Gorgonzola-Milano e ritorno in sella ad una bici blu. E' il periodo in cui la bicicletta è la vera regina della strada, sono i tempi di Coppi, Bartali e Magni. Sulla statale Gorgonzola-Milano si formano dei gruppetti degni delle corse vere, con tanto di volate in prossimità dei cartelli indicatori delle località, che rappresentano una sorta di traguardi volati. Vedendo
questo ragazzo agile e scattante, alcuni appassionati lo presentano a patron Macchi della Faema, la società milanese che già è presente in qualità di sponsor in tutte le categorie ciclistiche. All'età di 16 anni Gianni ottiene il suo primo tesserino federale e nelle prime gare tra esordienti è un fulmine di guerra. Vince la prima corsa della carriera a Biassono e lo fa in modo perentorio infliggendo pesanti distacchi agli immediati inseguitori. Gianni pedala con stile impeccabile su una bici Ernesto Colnago. A presentarlo a Colnago, che in quel periodo faceva il meccanico, è Clay Santini, un altro corridore di Groppello d'Adda. Gianni vince ancora e chiude il primo anno di attività con 6 affermazioni. A 17 anni diventa allievo e negli appuntamenti importanti è sempre pronto a salire alla ribalta, spesso con vittoriose fughe a lunga gittata. Al primo anno da allievo consegue 6 vittorie: saranno rispettivamente 13 e 20 nelle annate successive. E' da allievo che un giorno Gianni incontra il professionista Imerio Massignan in allenamento. Massignan si dirige verso il Muro di Sormano, la salita situata ai margini del Ghisallo (sta preparando il Giro di Lombardia), e credendo di staccare in breve quel coraggioso e impertinente biondino, Imerio scatta. Ma Gianni non si fa staccare, anzi replica all'allungo dell'esterrefatto Massignan.
questo ragazzo agile e scattante, alcuni appassionati lo presentano a patron Macchi della Faema, la società milanese che già è presente in qualità di sponsor in tutte le categorie ciclistiche. All'età di 16 anni Gianni ottiene il suo primo tesserino federale e nelle prime gare tra esordienti è un fulmine di guerra. Vince la prima corsa della carriera a Biassono e lo fa in modo perentorio infliggendo pesanti distacchi agli immediati inseguitori. Gianni pedala con stile impeccabile su una bici Ernesto Colnago. A presentarlo a Colnago, che in quel periodo faceva il meccanico, è Clay Santini, un altro corridore di Groppello d'Adda. Gianni vince ancora e chiude il primo anno di attività con 6 affermazioni. A 17 anni diventa allievo e negli appuntamenti importanti è sempre pronto a salire alla ribalta, spesso con vittoriose fughe a lunga gittata. Al primo anno da allievo consegue 6 vittorie: saranno rispettivamente 13 e 20 nelle annate successive. E' da allievo che un giorno Gianni incontra il professionista Imerio Massignan in allenamento. Massignan si dirige verso il Muro di Sormano, la salita situata ai margini del Ghisallo (sta preparando il Giro di Lombardia), e credendo di staccare in breve quel coraggioso e impertinente biondino, Imerio scatta. Ma Gianni non si fa staccare, anzi replica all'allungo dell'esterrefatto Massignan.
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