PAN

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1.12.14

L'IMPORTANZA DEL FUORI SOGLIA (parte 1°)

Chi vuole arrivare prima degli altri deve andare forte. Anzi, fortissimo. Ma per pedalare con il vigore necessario a raggiungere l’obiettivo, l’organismo, molto spesso, deve riuscire a produrre sforzi che portano la frequenza cardiaca oltre il valore di soglia. È molto faticoso e nel farlo ci vuole determinazione. Eppure, se si vuole arrivare davanti, il fuorisoglia è necessario.Se da un lato è importante sviluppare delle doti in grado di innalzare la soglia anaerobica, cosa che, del resto, abbiamo visto durante tutti i mesi precedenti, è anche vero, dall’altro lato, che, soprattutto in alcuni tipi di ciclismo, riuscire a pedalare fuorisoglia fa la differenza tra un corridore vincente e uno che è destinato a vedere sempre le ruote degli avversari davanti a sé. È una delle dure leggi del ciclismo e, sotto certi aspetti, è anche un po’ crudele. Ma è la realtà! E se è vero che ognuno di noi è legato indissolubilmente alle capacità che Madre Natura gli ha donato, vale a dire la “cilindrata del motore”, possiamo star sicuri che tale qualità, così come quella della capacità di lavorare in fuorisoglia, può essere allenata e sfruttata anche al cento per cento delle proprie possibilità.


Ma cos’È il fuorisoglia?Chiariamo subito che per fuorisoglia, generalmente, e sicuramente in questo articolo, intendiamo il valore di pulsazioni al minuto che supera il battito relativo a quello della soglia anaerobica. Il processo, seppure spiegato spesso in altri momenti e parti della nostra rivista, è degno di essere compreso nel migliore dei modi. La soglia anaerobica, dunque, è quel valore delle pulsazioni che rappresenta uno spartiacque molto importante. Al di sotto di tale valore, la pedalata avviene a un’intensità che permette all’organismo di svolgere il lavoro riuscendo a utilizzare l’ossigeno assunto con la normale respirazione. Quando si produce uno sforzo più intenso, invece, l’ossigeno non basta più. Quando ciò succede, cioè quando si va in debito di ossigeno, i muscoli producono una sostanza, l’acido lattico, che si accumula nei muscoli provocando dolore, che cresce proprio in base a quanto acido lattico si accumula, fino a impedire di proseguire oppure fino a determinare un indispensabile abbassamento del-l’intensità dell’esercizio.

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