La valle del Tramazzo ha costituito sempre una zona di passaggio fra la pianura ravennate e la Toscana; gli importanti insediamenti terramaricoli del Bronzo Medio (sec. XV a.C.), rinvenuti nei pressi di S. Maria in Castello, a circa 4 chilometri da Tredozio, dimostrano l'esistenza di una via di crinale da e per la Toscana sullo spartiacque fra Tramazzo e Montone. Alcuni studiosi affermano che anche Annibale, nel 218 a.C., iniziò l'attraversata dell' Appennino (per scendere verso Roma), proprio partendo dal valico del Monte Busca.La valle comunque doveva essere molto selvaggia e quasi inesplorata, popolata esclusivamente da alcune tribù di Galli Boi, a fatica sopraffatte, nel corso di sanguinose battaglie, dalla potenza espansionistica di Roma. Il territorio rimase scarsamente abitato per tutto il periodo romanico.
Le prime notizie storiche riguardanti Tredozio, o perlomeno il suo territorio, risalgono al periodo Bizantino-Ravennate: da alcuni documenti ufficiali (conservati presso l'archivio dell'Arcidiocesi di Ravenna) si apprende che l'esistenza della Chiesa di San Valentino, la cui amplissima giurisdizione comprendeva anche i territori di Gamogna, è segnalata fin dall'anno 562.
Il "Castrum Treudacium" viene menzionato per la prima volta nel 925 e costituisce il primo nucleo di quello che sarà poi il Comune di Tredozio.Dopo il 1000, il territorio di Tredozio vide fiorire, con la ruralizzazione della società e con lo spirito di rinnovamento e di riforma contro i mali della Chiesa e del mondo religioso in
generale, un numero notevole di chiese e di conventi: per primo, ad opera di S.Pier Damiani, sorse il Monastero di Gamogna; poi anche i monasteri di Tredozio (1060) e di Trebbana (1063) iniziarono la loro attività religiosa e sociale in un territorio che si stava popolando sempre più.
Il 29 settembre 1164 un diploma imperiale concesse 200 capi in feudo a Guido Guerra: fra questi territori figurava anche Tredozio e da questa data i Conti Guidi iniziarono ad esercitare sul territorio un pressoche continuo dominio per circa tre secoli. A conclusione della guerra fra i Visconti di Milano e Firenze ebbe termine il dominio dei Conti sul territorio tredoziese ed avvenne il passaggio, nell'ottobre 1428 sotto l' amministrazione fiorentina.Per cinque secoli Tredozio fu terra di frontiera fra la Toscana e lo Stato Pontificio. A parte alcuni avvenimenti particolarmente drammatici, menzionati regolarmente nei documenti degli archivi storici, come le varie epidemie di peste o i numerosi terremoti (alcuni disastrosi come quello del 1661), la vita del paese si è poi svolta abbastanza tranquillamente, sempre più esclusa dalle grandi vie di comunicazione e sempre più isolata dal resto della Toscana.
Nel 1923 Benito Mussolini, nel quadro di una ristrutturazione amministrativa della Romagna, inserisce Tredozio e quasi tutti i territori della Romagna-Toscana nella provincia di Forlì, adeguando l'assetto burocratico a quello geografico; Tredozio diventa terra romagnola a tutti gli effetti.
Le prime notizie storiche riguardanti Tredozio, o perlomeno il suo territorio, risalgono al periodo Bizantino-Ravennate: da alcuni documenti ufficiali (conservati presso l'archivio dell'Arcidiocesi di Ravenna) si apprende che l'esistenza della Chiesa di San Valentino, la cui amplissima giurisdizione comprendeva anche i territori di Gamogna, è segnalata fin dall'anno 562.
Il "Castrum Treudacium" viene menzionato per la prima volta nel 925 e costituisce il primo nucleo di quello che sarà poi il Comune di Tredozio.Dopo il 1000, il territorio di Tredozio vide fiorire, con la ruralizzazione della società e con lo spirito di rinnovamento e di riforma contro i mali della Chiesa e del mondo religioso in
generale, un numero notevole di chiese e di conventi: per primo, ad opera di S.Pier Damiani, sorse il Monastero di Gamogna; poi anche i monasteri di Tredozio (1060) e di Trebbana (1063) iniziarono la loro attività religiosa e sociale in un territorio che si stava popolando sempre più.
Il 29 settembre 1164 un diploma imperiale concesse 200 capi in feudo a Guido Guerra: fra questi territori figurava anche Tredozio e da questa data i Conti Guidi iniziarono ad esercitare sul territorio un pressoche continuo dominio per circa tre secoli. A conclusione della guerra fra i Visconti di Milano e Firenze ebbe termine il dominio dei Conti sul territorio tredoziese ed avvenne il passaggio, nell'ottobre 1428 sotto l' amministrazione fiorentina.Per cinque secoli Tredozio fu terra di frontiera fra la Toscana e lo Stato Pontificio. A parte alcuni avvenimenti particolarmente drammatici, menzionati regolarmente nei documenti degli archivi storici, come le varie epidemie di peste o i numerosi terremoti (alcuni disastrosi come quello del 1661), la vita del paese si è poi svolta abbastanza tranquillamente, sempre più esclusa dalle grandi vie di comunicazione e sempre più isolata dal resto della Toscana.
Nel 1923 Benito Mussolini, nel quadro di una ristrutturazione amministrativa della Romagna, inserisce Tredozio e quasi tutti i territori della Romagna-Toscana nella provincia di Forlì, adeguando l'assetto burocratico a quello geografico; Tredozio diventa terra romagnola a tutti gli effetti.
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