LA PIEVE DI SANTA MARIA DELLA NATIVITA' DI RONTANA
L'etimologia del nome Rontana significherebbe "terra arida".Il primo documento in cui è attestata la pieve di Santa Maria della Natività di Rontana, risale al 17 novembre 891.Non è sicuro dove sorgeva questo luogo di culto, forse fuori dalla rocca di Rontana, a ponente del lato d'Angognano nel luogo chiamato la "Pieve Vecchia".Nel XII secolo, l'arciprete della Pieve di Rontana possedeva anche la rocca.
Non è noto sapere per quanto tempo la prima Pieve sia rimasta in auge, certo è che, ad un certo momento, la chiesa plebale fu costruita a sud della rocca, nel luogo chiamato "Rontana Vecchia".Diverse sono le ipotesi che riguardano la costruzione di questo secondo edificio: la distruzione della prima Pieve a causa di un terribile terremoto avvenuto nella notte del 1° maggio 1279 oppure una ribellione degli abitanti del luogo, verso il priore della Pieve, il quale aveva ceduto il controllo del monte di Rontana ai faentini.
Il terzo ed attuale edificio fu fatto costruire da Don Vincenzo Mazzotti, arciprete di Rontana nel 1858.Egli, verificata la necessità di numerosi restauri nel vecchio edificio, decise la costruzione di un nuovo luogo di culto, da costruire in una posizione migliore di quello precedente.L'attuale chiesa plebale è un edificio
costruito in mattoni frammisti a blocchi di gesso intonacato.La facciata lineare con prospetto a timpano, ai lati vi sono due appendici che indicano la presenza di cappelle laterali.La canonica è un ampio edificio e s'inserisce asimmetricamente a destra della facciata, e presenta nella sua fiancata motivi ornamentali ad oculi a raggiera.Il campanile a vela a due campane, di cui una del 1719.L'interno è ad unica navata coperta da volte a crociera, presenta due cappelle per parte con relativi altari, e due cappelline sedi di confessionali.Il presbiterio è realizzato dal piano principale e caratterizzato da quattro colonne a sbalzo addossate alle pareti.Dei due capitelli bizantini del VI secolo, rimane quello che funge d'acquasantiera.L'interno della Pieve era ricco d'opere d'arte, fra cui la pala d'altare di Marco Palmezzano del 1513 raffigurante l'adorazione dei magi, oro esposta presso della Colleggiata a Brisighella .Attualmente tutte le altre opere d'arte contenute, un tempo all'interno della Pieve, sono state trasferite altrove per motivi di sicurezza
L'etimologia del nome Rontana significherebbe "terra arida".Il primo documento in cui è attestata la pieve di Santa Maria della Natività di Rontana, risale al 17 novembre 891.Non è sicuro dove sorgeva questo luogo di culto, forse fuori dalla rocca di Rontana, a ponente del lato d'Angognano nel luogo chiamato la "Pieve Vecchia".Nel XII secolo, l'arciprete della Pieve di Rontana possedeva anche la rocca.
Non è noto sapere per quanto tempo la prima Pieve sia rimasta in auge, certo è che, ad un certo momento, la chiesa plebale fu costruita a sud della rocca, nel luogo chiamato "Rontana Vecchia".Diverse sono le ipotesi che riguardano la costruzione di questo secondo edificio: la distruzione della prima Pieve a causa di un terribile terremoto avvenuto nella notte del 1° maggio 1279 oppure una ribellione degli abitanti del luogo, verso il priore della Pieve, il quale aveva ceduto il controllo del monte di Rontana ai faentini.
Il terzo ed attuale edificio fu fatto costruire da Don Vincenzo Mazzotti, arciprete di Rontana nel 1858.Egli, verificata la necessità di numerosi restauri nel vecchio edificio, decise la costruzione di un nuovo luogo di culto, da costruire in una posizione migliore di quello precedente.L'attuale chiesa plebale è un edificio
costruito in mattoni frammisti a blocchi di gesso intonacato.La facciata lineare con prospetto a timpano, ai lati vi sono due appendici che indicano la presenza di cappelle laterali.La canonica è un ampio edificio e s'inserisce asimmetricamente a destra della facciata, e presenta nella sua fiancata motivi ornamentali ad oculi a raggiera.Il campanile a vela a due campane, di cui una del 1719.L'interno è ad unica navata coperta da volte a crociera, presenta due cappelle per parte con relativi altari, e due cappelline sedi di confessionali.Il presbiterio è realizzato dal piano principale e caratterizzato da quattro colonne a sbalzo addossate alle pareti.Dei due capitelli bizantini del VI secolo, rimane quello che funge d'acquasantiera.L'interno della Pieve era ricco d'opere d'arte, fra cui la pala d'altare di Marco Palmezzano del 1513 raffigurante l'adorazione dei magi, oro esposta presso della Colleggiata a Brisighella .Attualmente tutte le altre opere d'arte contenute, un tempo all'interno della Pieve, sono state trasferite altrove per motivi di sicurezza
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