Michele Maccanti, ha corso dopo essere stato trovato positivo all’Epo in un controllo antidoping di un mese prima. Su tutte le furie il comitato organizzatore del Pedale Feltrino, che in caso di conferma non solo lo depennerà dall’ordine d’arrivo, ma minaccia una denuncia contro l’atleta a tutela dell’immagine della manifestazioneFELTRE. Il vincitore della Granfondo Sportful di giugno, Michele Maccanti, ha corso dopo essere stato trovato positivo all’Epo in un controllo antidoping di un mese prima. Su tutte le furie il comitato organizzatore del Pedale Feltrino, che in caso di conferma non solo lo depennerà dall’ordine d’arrivo, ma minaccia una denuncia contro l’atleta a tutela dell’immagine della manifestazione.Non c’è pace per il mondo del ciclismo sul quale si affaccia l’ombra del doping anche a livello amatoriale (dove gli atleti di vertice possono arrivare a guadagnare fino a 20 mila euro in una stagione), e non poteva avere un epilogo peggiore la Granfondo Sportful 2010. In un’edizione nera già martoriata dal maltempo e dal grande freddo che hanno causato la brutta caduta di una partecipante, la gara si trova coinvolta suo malgrado nel presunto caso di positività all’Epo di Michele Maccanti, riscontrata dai controlli ai campionati mondiali a cronometro individuali del 15 maggio a Occhiobello.Aveva dominato la corsa feltrina, il portacolori del Phoenix Racing Team, nonché fresco vincitore della prestigiosa Maratona delle Dolomiti e trionfatore anche nella marcialonga di Predazzo, per un filotto di successi che ora si tinge di giallo. Dietro infatti, ci sarebbe la spinta dell’eritropoietina evidenziata nel sangue e nelle urine dall’antidoping a metà maggio e tenuta nascosta dal ciclista, iscritto alla Granfondo un mese dopo senza che agli organizzatori sia stata trasmessa la notizia dall’ente di promozione sportiva Uisp cui appartiene Maccanti.«Una situazione inaccettabile. Se la positività verrà confermata dalle autorità federali competenti in base alle controanalisi, non escludiamo la possibilità di passare alle vie legali contro l’a tleta, a tutela dell’immagine della manifestazione e nel rispetto delle migliaia di iscritti. Oltre ad escluderlo dall’ordine d’a rrivo e diffidarlo dal partecipare alle edizioni future», tuona il presidente del Pedale Feltrino Ivan Piol.
«Mi attiverò con gli organizzatori delle altre manifestazioni di livello internazionale come la nostra affinché casi simili non si ripetano gettando discredito su questo bellissimo sport e su chi ci crede veramente», aggiunge. «Amereggia la scarsa tempestività nell’i nformazione data dall’ente di promozione sportiva Uisp che non ha permesso, come da regolamento Fci, la sospensione cautelativa del corridore. La mancata comunicazione ha permesso al ciclista di iscriversi e partecipare regolarmente alla corsa che si è svolta il 20 giugno». Per risolvere questo problema, si sta discutendo con la Federazione ciclistica per coordinare l’informazione tra i vari enti di promozione sportiva che organizzano gli eventi sulle due ruote in tutta Italia.
Tratto dal Corriere delle Alpi
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