Monte Bondone
Nell'edizione del Prestigio 2010, è stata inserita una nuova Granfondo che, come abitudine degli organizzatori, richiama per qualche caratteristica peculiare, (la durezza, la bellezza ecc.). Due anni fa lo Zoncolan, lo scorso anno il Nerone, quest'anno il Bondone.
Il Monte Bondone è una montagna del Trentino occidentale, posta immediatamente a ovest di Trento. Secondo Aldo Gorfer[1] il Monte Bondone costituisce un vero e proprio gruppo montuoso.
Esso è delimitato a Nord dalla forra del torrente Vela, a Ovest dalla Valle dei Laghi e dal Basso Sarca, mentre a Est dalla Valle dell'Adige. Nella sua parte meridionale il gruppo si dirama verso SW, dando luogo ad una dorsale senza soluzione di continuità, detta del Bondone-Stivo, che porta alla cima di 2054 m dello Stivo, delimitato verso Sud dalla Valle di Loppio. Ponendo quest'ultima come delimitazione geografica, anche il Monte Stivo rientrerebbe in tale complesso montuoso, che dovrebbe più propriamente essere denominato Gruppo Bondone-Stivo.
Dal 1968 ospita la Riserva naturale integrale delle Tre Cime del Monte Bondone.
Al centro del Bondone, a circa 1500 metri di quota, si trova l'altopiano delle Viotte, il quale è attorniato da quattro cime: il Monte Palon (2090 m s.l.m.), che si affaccia sulla Valle dell'Adige e domina la città di Trento, nonché le così dette tre cime del Bondone, ovvero Monte Cornetto o Cronicello (m 2180[2], la cima più alta del massiccio montuoso), Doss d'Abramo (m 2140) e Cima Verde (m 2102), che costituiscono tra l'altro un'area naturalistica a regime protetto. L'altopiano è chiuso verso Ovest dalla Rosta (m 1832) che si affaccia sulla Valle dei Laghi.
La sua composizione geologica è quasi esclusivamente di rocce sedimentarie, in particolare una serie di dolomie, calcari dolomitizzati, calcari e marne aventi caratteristiche piuttosto eterogenee e risalenti all'era mesozoica e in misura minore terziaria.
I tre monti Bondone, Calisio e Marzola che circondano la città suggeriscono secondo un’antica consuetudine la forma di un tridente. Stessa forma ha lo scettro dell’antico dio Nettuno, cui è intitolata la fontana nella piazza del Duomo. Che si sposi l’una o l’altra ipotesi che convivono nel nome, l’antica Tridentum ha oggi tutto l’aspetto di una città alpina tipica del Nord Italia. Ma qui il caso è differente. Sulle sponde dell’Adige, nel punto di convergenza di più valli, Trento è stata città protagonista della grande storia, cerniera fra le culture del Mediterraneo e del Centro Europa. È famosa in tutto il mondo per il legame con il grande Concilio che diede il via alla Controriforma cattolica, tra il 1545 e il 1563. Un evento per il quale la città, da secoli capitale del principato vescovile, seppe rinnovarsi, modificando radicalmente il suo assetto urbano e costituzionale. Il monumento simbolo della città è il Castello del Buonconsiglio, nel contempo arcigno strumento bellico e splendida residenza dei principi vescovi, celebre per i suoi cicli di affreschi. Nel cuore della città la piazza del Duomo e la pittoresca via Belenzani, d’atmosfera veneta, offrono un escursus storico dal Medioevo al Rinascimento e sono insieme dimostrazione d’odierna eleganza. In realtà, non è facile scorgere tracce del volto gotico-medievale cittadino, dal momento che non vi è quasi punto dove il vescovo Bernardo Cles non abbia operato per ridefinire la città nel Cinquecento, secondo i canoni della cultura rinascimentale. Affollato e ricco di iniziative, il centro storico è uno spazio vivo, dove è bello anche solo passeggiare senza meta, indugiando davanti a un caffè. Nel quadro culturale spicca per dinamismo il Museo di Arte Moderna e Contemporanea, nella sede di Palazzo delle Albere. Lo stesso dicasi per palazzo Roccabruna, assurto a ‘casa dei prodotti trentini’, dai vini all’artigianato. Il calendario è ricco d’eventi culturali, gastronomici e di folclore, con particolare menzione per il mercatino natalizio. Tra le attrattive degli immediati dintorni, il Monte Bondone, sintesi di natura e sport in ogni stagione.
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