È stato definito la ‘carne dei vegetariani’. E con una percentuale del 35-40% e’ il legume in assoluto piu’ ricco di proteine, superando soia, piselli, fagioli e ceci. Il lupino, da tempo oggetto di ricerca in campo nutraceutico, ha numerose proprieta’ terapeutiche. Ma di recente ha anche dimostrato di abbassare la glicemia. Gli studi, in particolare, sono stati condotti in Italia sotto la guida dei gruppi di ricerca dell’Universita’ degli Studi di Milano, coordinati dal professor Marcello Duranti.
“Sono le proteine del lupino a possedere le caratteristiche piu’ importanti- spiega Duranti- una di queste, infatti, la gamma-conglutina, riduce lo zucchero nel sangue se assunta anche in dosi di pochi grammi al giorno”. Tali proprieta’, dunque, rendono il legume un componente ottimo nella dieta di persone diabetiche. “La ricerca- prosegue il professore- e’ stata condotta su ratti resi iperglicemici, nutriti per tre settimane con alimenti derivati dallupino. Il risultato e’ stato molto soddisfacente: gli effetti concreti di un’alimentazione a base di lupino sono la riduzione dell’incremento del peso corporeo, l’assorbimento del cibo e una riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue”. Intanto un altro aspetto interessante e’ dato dal fatto che la farina che si ricava dal lupino e’ totalmente priva di glutine, percio’ non irrita l’intestino ed e’ ideale per chi soffre di celiachia. Questa farina, inoltre, ha “eccellenti proprieta’ nutrizionali, perche’ contiene un alto quantitativo di proteine, paragonabile a quello di carne e uova”.
Il lupino, la cui coltivazione e’ raddoppiata in Italia negli ultimi 20 anni, ha una storia lunga. “Dalla dieta dei soldati romani- spiegano gli esperti- che affrontavano lunghi viaggi portando grandi scorte di lupino per ricavare una pasta da assumere come componente proteica assieme a pane e vino, alle moderne tecniche agricole e produttive, che consentono di non assumere piu’ i semi di lupino trattati e conservati per mezzo di concentrazioni di sale, che aumentano il rischio di pressione alta. Si puo’ invece produrre pane, pasta, ma anche altri prodotti con quantita’ crescenti di proteine di lupino, come i gelati o addirittura delle bistecche ‘milanesi’ dal gusto eccellente”. All’Universita’ degli Studi di Milano, intanto, e’ in corso fino al 26 giugno il XIV Congresso mondiale sulla leguminosa, con delegati provenienti da 30 Paesi del mondo.
Nel corso del Convegno vengono illustrate le principali specie del lupino, di cui e’ stato sequenziato interamente il genoma. “Esistono l’albus (il classico lupino bianco giallognolo dell’area mediterranea), l’angustifolius (che cresce prevalentemente in Australia) e il luteus (che cresce a diverse latitudini)”. Tra queste varieta’, fanno sapere dal convegno, ci sono differenze interessanti: “Alcune sono piu’ ipocolesterolemiche, altre piu’ antidiabetiche, altre possono esercitare effetti diversi, per esempio sulla pressione o anche sull’aumento di peso. Le proteine del lupino possono infatti agire sul sistema del ‘freno ileale’, un meccanismo intestinale di risposta a diverse componenti dietetiche che porta a ridotta contrazione gastrica, ridotto appetito e perdita di peso”. Nel corso del Congresso di Milano, infine, e’ anche previsto un momento dedicato agli assaggi, un ‘lupin banquet’, per degustare gli alimenti ottenuti dal lupino: dalla pasta, all’arrosto vegetale, dal gelato, al caffe’. Il caffe’ in particolare verra’ preparato con modalita’ artigianali dalla comunita’ montana di Anterivo in Trentino. Qui da secoli viene abitualmente consumato il caffe’ di lupino. Sara’ cosi’ possibile fare esperienza della versatilita’ del lupino e dei suoi componenti, come ingredienti di formulazioni diverse, prodotte da numerose aziende nazionali ed estere.
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