PAN

PAN
STA ATTENTO, CHE TI VEDO EH !!!

29.5.15

UN AIUTO DAL MELONE PER COMBATTERE IL CALDO

Il melone è un frutto estivo ricco di acqua e di zuccheri di pronta assimilazione che idratano, dissetano e danno energia senza appesantirci Il melone è uno dei frutti-simbolo della stagione calda: dal bel colore solare, ricco di acqua, di fibre e di zuccheri, è nel contempo dissetante e nutriente, e non pesa sulla bilancia, visto che ha solo una trentina di calorie all'etto.
Questa pianta delle Cucurbitacee è originaria dell'Asia centrale e della Turchia: a partire dal V secolo a.C., sbarcò in Egitto e poi a Roma. I meloni italiani più celebri, i Cantalupi (con la scorza spessa e la polpa profumata), furono portati nella nostra Penisola dall'Oriente nel Quattrocento e coltivati per la prima volta a Cantalupo, nei terreni pontifici nei dintorni di Roma. Ma il melone non è solo molto buono: scopriamo come sfruttarne le virtù curative.
Un tonico per la circolazione: con mezzo melone al giorno controlli la pressione
Il melone contiene un'altra percentuale di sali minerali (tra cui ferro, fosforo, sodio e calcio) e in particolare di potassio, il sale che contribuisce a tenere sotto controllo la pressione e ripristina le scorte idriche perdute a causa della sudorazione. Consumare ogni giorno mezzo melone o anche un piccolo melone intero aiuta a proteggere il sistema cardiocircolatorio perché questo frutto contiene l'adenosina, una sostanza che aiuta a mantenere fluido il sangue ed evita la formazione di coaguli. Il melone è anche una miniera di fibre (che mantengono pulito e attivo l'intestino) e vitamine A e C, prezioso "nutrimento" dell'epidermide che durante l'estate è particolarmente esposta agli stress termici e all'aggressione dei raggi solari. Non è invece indicato per i diabetici (è molto ricco di zuccheri) e per chi soffre d gastrite. La sua polpa è idratante: a fettine disseta la pelle secca
Un primo ed efficace impiego del melone è rappresentato da questa maschera per il viso, perfetta dopo una giornata di esposizione al sole. La polpa di melone assorbe il calore dalla cute e la riporta al giusto grado di idratazione.

26.5.15

PERCHE' ALLENARSI CON IL MISURATORE DI POTENZA?

Il misuratore di potenza è al momento uno strumento mediamente costoso (circa 900-1000€ per l'accoppiata Garmin 500+mozzo Powertap) però molti ciclisti, più per vezzo ed "esteriorità" sono ben propensi a spendere una cifra simile, o anche superiore, per ruote o altri componenti. Questo per vari motivi, in primis la non conoscenza del valore aggiunto di uno strumento e della metodologia allenante ad esso legata.
Anche usato al 50% del suo potenziale utilizzo, questa tipologia di misuratori cambia completamente le prospettive e le possibilità di allenamento e/o corsa ed analisi dati (oggetto di futuri articoli).
Ecco in sintesi alcune ragioni per cui chi prova un misuratore di potenza (o allenarsi con uno strumento del tutto simile come può essere la Wattbike) non può "tornare indietro":
1. apprendi esattamente ed oggettivamente per quanto tempo puoi sostenere un determinato carico allenante. La frequenza cardiaca (FC) fornisce solo una visione aspecifica di tutto ciò accompagnata a latenza e variazioni anche giornaliere molto sensibili . Sapere esattamente ed oggettivamente il wattaggio espresso consente inoltre una miglior distribuzione dello sforzo.
2. Allenarsi con questi strumenti permette una quantificazione di carico (volume ed intensità) non permessa con altre metodologie, siano esse la valutazione di FC o la Valutazione dello sforzo percepito (RPE - Scala di Borg).
La potenza diventa quindi IL valore principale e gli altri strumenti vanno a fornire informazioni accessorie per avere una visione globale.

12.5.15

GF TERRE DEL VARANO CAMERINO

Domenica 10 maggio a Camerino si è disputata la Gf Terre del Varano, che quest'anno fa  parte del Romagna Challenge, anche se collocata al centro delle Marche, ma ne valeva la pena. Bella Granfondo anche abbastanza impegnativa, specialmente dopo la deviazioni dei percorsi. Partenza separata tra mediofondisti e granfondisti, Primi a partire quest'ultimi alle 9.00 poi alle 9.30 i mediofondisti.  Una terza partenza alla francese per i cicloturisti. Partenza in discesa, una discesa di circa 4 km, che poi è diventata strada di fondovalle, fino all'inizio della prima salita. Una salitella di 4 km pedalabile con tratti dove si sono raggiunti gli oltre 25 orari, infatti si è proceduto in gruppo senza alcuna difficoltà. Poi discesa ed un'altro strappeto di un paio di chilometri dove la media ha superato i 20 orari. Dopo la discesa ecco la deviazione dei percorsi. Le salite sono iniziate a quel punto, per il lungo, mentre il medio ha proseguito verso l'arrivo per affrontare una leggera salitella che porta all'ultini 200 metri al 10%....   Ma veniamo al lungo. Appena superata la deviazione una prima salita di 5.4 km con pendenza media al 5% e max al 10%. Fatta a tutta ad una media  di oltre 22 km/h. Poi ancora qualche su e giù per affrontare la salitona di Sassotetto. 13 km con pendenza media al 7.8% con tratti al 12/14% Una salita impegnativa che ci ha portati  fino a 1450 m di altitudine sul livello del mare, passando vicino agli impianti di risalita. Ancora neve in molte zone, visibile anche dal paese. Infatti la mattina in griglia guardando verso il monte si vedevano ampie zone bianche e lì ho iniziato a preoccuparmi per la temperatura, se a maggio c'è ancora neve non dev'essere molto caldo. Poi via discesa veloce, strada non perfetta come in quasi tutto il percorso, con buche. Poi un paio di salite di circa 2 km. un tratto di pianura con sali e scendi ed in fine la salita che porta all'arrivo comune a quelli del percorso medio.    Panorama da ricordare,  abbiamo costeggiato il lago di Fiastra ed il Lago di Polverina. Bella giornata soleggiata, temperatura calda con umidità. La notte aveva  fatto anche un poco di pioggia, che ha contribuito a rendere l'aria più afosa. Sulla salita di Sassotetto, dopo i primi 4/5 km caldi, via via che si è salito l'aria si è raffrescata ed in cima tirava un venticello per nulla caldo.... Al ritorno verso l'arrivo il vento contrario si è fatto sentire. Granfondo ben organizzata con, come detto tre diverse partenze ad orari diversi, che evitato il caos.
All'arrivo una sorpresa i controlli antidoping.   Ma stavolta non esami del sangue ma controlli alla bici. Un giudice appena arrivati, non ancora posati a terra i piedi, è arrivato ed ha invitato Gabriella ad accomodarsi in un apposito stand per un controllo della bici. Qui l'hanno pesata e passato ai raggi x, con una fotocamera termica, il piantone centrale. Poi ad esito negativo hanno preso giù i dati e fatto firmare. Controlli estesi a molti ciclisti.  Siamo arrivati al controllo per cercare il motorino nella bici........ Ciò vuol dire che è un fenomeno abbastanza diffuso da indurre controlli nelle granfondo. Fanno sicuramente bene, ma vuol dire che siamo ormai giunti alla soglia del ridicolo, usare un motorino per arrivare in una granfondo............