PAN

PAN
STA ATTENTO, CHE TI VEDO EH !!!

27.8.12

UN OMAGGIO A PIPPO

Come definire il termine "amico? Questo aggettivo, oggi così inflazionato, nasconde un significato importante. Un amico è colui che si sacrifica per te; è colui che soffre con e per le tue sofferenze, ma che altrettanto gode per le tue soddisfazioni; che si vanta per te, per i tuoi risultati .  Ecco queste poche cose definiscono il temine amico, e Pippo (Paolino per gli amici) è tutto questo ed altro ancora. Paolino che domenica si è sacrificato per aiutare la Gabri nella Granfondo Oetztaller, una delle più dure, ma anche una delle più ambite, per mettere alla prova se stessi. Paolino che ha goduto del risultato di Gabri, come e più di lei. Paolino che a tutti coloro che gli hanno chiesto com'è andato, ha risposto "bene, lei la mia capitana ha vinto" 
Per chi lo conosce sa quali e quanti sacrifici fa per allenarsi, le ore ed ore che tra settimana passa sui rulli  non avendo il tempo di allenarsi in bici, riducendole al solo sabato e domenica, che poi da febbraio in poi anche queste uscite si limitano alla gara domenicale. Poi finalmente in agosto riesce a strappare qualche giornata al lavoro per affrontare qualche giro lungo, tutto per prepararsi per quella granfondo così amata e così temuta. Sacrifici fatti per migliorare o eguagliare la prestazione dell'anno prima o di quello precedente. Alla nostra età ed  alla sua, ogni anno si fa sentire, e non sempre è possibile centrare l'obbiettivo di cui sopra, quindi un anno perso forse vuol dire non riuscire più nell'intento di migliore o eguagliare le proprie prestazioni. Questo suo gesto così generoso definisce bene cosa significa essere amici. Gabri grazie a lui ha centrato il suo obbiettivo, e vista la giornataccia (neve, acqua e vento gelido) la sua presenza ha contribuito in maniera determinate a mantenere vivo la voglia di arrivare. Questa vittoria è quindi dedicata interamente a lui.
Vorrà dire che il prossimo anno contraccambierò  facendogli io da gregario. 

20.8.12

COMBATTERE LA PRESSIONE ALTA A SUON DI COCOMERO

 Mangiare il cocomero abbassa la pressione sanguigna e protegge dalla preipertensione, che puo' portare a malattie cardiache. Almeno questo e' quanto emerso da uno studio della Florida State University pubblicato sull'American Journal of Hypertension. Gli aminoacidi trovati nella frutta migliorano le prestazioni delle arterie e abbassano la pressione sanguigna nei soggetti affetti preipertensione. L'assunzione di L-arginina, l'aminoacido essenziale per mantenere sana la pressione del sangue, come supplemento non e' un'opzione per molti adulti ipertesi perche' i suoi effetti secondari possono includere nausea, dolori di stomaco e diarrea. Al contrario lo studio sull'anguria non ha rivelato effetti negativi. Il cocomero e' ricco di L-citrullina, un aminoacido che viene convertito in L-arginina una volta all'interno del corpo. Gli scienziati hanno concluso che questo tipo di frutta "potrebbe prevenire la preipertensione e impedire che progredisca in ipertensione in piena regola, un fattore di rischio per infarti e ictus". Secondo i ricercatori, tuttavia, anche l'assunzione di supplementi di L-citrullina puo' ridurre la quantita' di farmaci antipertensivi necessari per controllare la pressione sanguigna. 

26.7.12

E' TORNATA LA VOGLIA DI RIDIRE

Viste le recenti visiccitudini, la voglia di ridere e scherzare è stata messa un pò in disparte, ora che a distanza di qualche giorno le cose si stanno sistemando, questa è tornata. Nel pensare ai due  giorni di ricovero, con  spirito goliardico, vado a scoprire che come al solito anche nelle cose serie c'è poi sempre un lato comico (adesso che tutto è passato). Domenica pomeriggio alle 15.30 come concordato mi presento in clinica per il ricovero. Siamo in tre, un Forlivese, io ed un meridionale. Gabri subito si mette a ridere e sottovoce mi dice " voglio ridere se ti mettono in camera con lui". L'infermiera, una bella biondina, ci accompagna, a me tocca una camera con due letti ma sono solo.. penso subito" vè mo ad cul" Mi spaparazzo metto le mie cose un pò qua e un pò la, finchè interviene Gabri "tan si miga a cà tu" e così mi ridimensiono. Mi metto il pigiamino con i pantaloncini corti, e me li argombalo per mostrare le belle gambe che ho, ma ovviamente Gabri mi richiama all'ordine. Da li a qualche minuto arriva la bella infermiera per le domande di rito, poi mi chiede " si è depilato l'inguine'? e pù l'am tira zò e pigiama... "Oscià a pens me, slè spurtiva"  Si tutto bene. Dice. Tutto bene sè, stasera quand a so da par mè allora si che è tutto bene.... penso io. Arriva un infermiere maschio che mi infila un innesto in una vena sul braccio, complimentandosi da solo per il successo dell'operazione.  Da li a pochi minuti ritorna con un carrello con dei macchinari ed uno di questi lo monta sul supporto delle flebo. Poi.. aiuto aiuto, e tira fura na raza d'un siringò, da 60 ml l'am pè una buracia", la piazza nel macchinario e mi infila un tubo nella presa che mi aveva appena installato. Il macchinario è un infusore automatico. "Scusi ma stà pidria di roba in quanto tempo la devo prendere? in 24 ore... Poi mi dice che alle 7.00 del mattino dopo, mi dovrò fare una bella doccia con un particolare disinfettante e mi lascia il camice da mettermi legato dietro, praticamente una parona aperta sul retro chiusa sola da due lacci.
Da li a qualche minuto torna la bella infermiera e mi rihiede se mi sono depilato l'inguine.... " vecià la scusa, ta iè trov gost, bongustaia  a guardè e wustel".   Passa la notte quasi tranquilla. Alle 7.00 dopo il prellievo mi faccio la doccia e mi preparo, arriva l'infermiere che mi porta con altri due in sala operatoria. Bella sala con vista panoramica verso Lugo, guardo intravvedo casa mia.. Mi stendono sul lettino, e poi i taca.  Una punturina all'inguine e una al collo, per l'anestesia locale necessaria per introdurre gli aggeggi necessari.  Faccio qualche smorfia di dolore e ,,,,,, mi sveglio che ormai hanno finito. Nello svegliami, nel dormi veglia, sento che dò qualche tironcino. Penso a vut avdè che mi sono assopito e ho russato, ad raza ad figura de caz... Chiedo all'ifermiere così innocentemente, " ma mi sono assopito da solo o mi avete dato un aiutino" "ti abbiamo dato un aiutone," praticamente mi sono dormito tutto l'intervento, fortunatamente, perchè gli ultimi 15 minuti ho sentito bene il sondino quando fa la bruciatura dentro le corason, e non è una bella senzazione. Mi portano in sala risveglio, mi attaccano ai monito: frequenza cardiaca, frequanza respiratoria, pressione, ossigenazione. E taca sobit a sunè... pulsazioni a 45. "e' un ciclista" dice uno degli infermieri, allora regola in basso il limite. E sona neca,, pulsazioni a 36. ritmo di respirazione 6/7 al minuto. Stessa cosa " è un ciclista stacca l'allarme. Mi metto a parlare con l'infermiere che mi segue nel risveglio e che mi deve rimuovere i sondini dall'inguine e dal collo. E' ancora presto perchè il fattore di coagulazione non è a posto. E così parliamo e scopro che nel 2007 era iscritto anche lui al Pedale. Poi mi chiede cosa faccio. Alla risposta "Amministratore di condominio" gli si illuminano gl'occhi. Bene bene, voglio chiederti una cosa, e così mi strappa una consulenza. Forse però non gli è piaciuta perchè da li a qualche minuto mi sfila il sondino dall'inguine. E qui inizia la mia piccola tragedia, che mi ha fatto pensare e dire" stavolta è giunta la mia ora". Il sangue non coagula ed è emoragia. Tampone di garza e poi con tutta la forza che aveva spinge sulla ferita. Un mel da sgraziè. La pressione scende ad 89, sudore a freddo, tremolio... Arriva un medico attaca la flebo e poi chiama due iniezione di atropina o roba simile.... mi pare di vivere una scena di E.R. medici in prima linea... Ma e scagaz le tant... "Stai tranquillo e da qualche colpo di tosse" mi dicono. Un quarto d'ora da incubo. Le pulsazioni mi vanno a 72 il ritmo respiratorio a 22/24, poi la pressione piano piano risale: 95-103-110, e scagaz inizia a passare. Dopo mezzora è la volta del sondino del collo: " a putegna aspitè fena a quà da zuba o venar?" dico io. Ma no il doctor ul cheva. Poi tampone e spinge. Fortunatamente lì niente di tutto quello del sotto.  In poche parole sono entrato per primo e sono tornato in camera alle 13.30. Non vi nascondo che alla vista di Gabri e nel pensare che Alexia era via, mi è venuto un magone grande e qualche lacrima è scappata.  Al rientro in camera dopo l'intervento mi trovo il secondo letto occupato da un'altro pazizente.  "Resti immobile per 8 ore supino"  Speriamo che pino sia contento. Inizia il calvario. Male alla schiena ed il vicino di letto che russa a tutto spiano. Se stanotte è così ai ses e cumudè...  Verso sera passano Lele e Paolino, ma il dolore ai reni è insopportabile e non sono stato certo di compagnia. Poi finalmente verso le 20.00 mi danno alcune pastiglie, e così il male passa. Finalmente alle 21.45 mi posso alzare e sgranchirmi un pochino. Così chiedo qualcosa al mio compagno di stanza, e scopro che è di Brisighella. "Ooh Brisisghella, ho un amico che è in squadra con me di Brisighella, si chiama Selci, lo conosce? " "Sicura, abita a 50 metri da casa mia ed è sposato con la cugina di mia moglie". Am deg.. putana vigliaca a V.... M..... i vè da tota Italia, a sè in santa miliò, a ciep in tun parent ad Adriano, ma cusoia la calamita?"  Notte in bianco, il vicino è parente di Selci, e rossa, us liva e và a pisè, e pù e rossa neca!!! e vai così tutta notte. Verso le 22, è ripassata la bella infermiera. "e no le vecià la storia della depilazione" infatti la ma cambiè e siringò con un'etar pracis. Un altro? dico io, si deve andare fino domattina alle 8.00. Si fa mattina le condizioni sono un pò migliori, lo spirito sta riprendendo possesso del Boss. Arriva gabri con quattro pasticcini: è il mio compleanno!!!! Un'altra infermiera mi viene a medicare, mi toglie il bendaggio dell'inguine con tutti i tamponi messi, e mi disinfetta, poi mi mette un bel cerottone, Il problema che il cerottone in parte lo attacca nella parte depilata ed una parte lo appiccica negli zebedei, non depilati. " a voi ridar ades quand a iò da cavel"  Finito passa la caposala, che mi dice che verso le 10 devo lasciare libera la stanza per i nuovi ingressi e che dovrò attendere la lettera di dimissione nel salottino. Iniziano ad arrivare i nuovi ingressi mentre io e gl'altri dimissionari stiamo aspettando il via. Poichè il dolore all'inguine è forte e  non devo piegare la gamba, giro zoppicando vistosamente. Mi si avvicina uno dei nuovi arrivati chiedendomi se mi sono fatto l'ablazione e com'è. Ovviamente rispondo di sì poi preso dall'impeto e dalla voglia di fare (e vis de caz) gli racconto un pò quello che mi successo colorendola un pochino, del tipo: durante l'intervento non ho sentito nulla perchè sedato, però dopo, quando mi hanno tolto il sondino l'emoragia il sangue che correva, il dottore con flebo, tagli e cuci, per fermarmi l'emoraggia..... ecc.  Il tipo prende su e si infila in camera. Da lì a 5 minuti torna e mi chiede ancora. A questo punto sono più serio gli dico le cose più o meno come sono andate, ma gli dico anche che molti hanno dovuto rifare l'intervento per due tre o anche quattro volte. Se ne va e  dopo 30 secondi e torna indrì con la valisa la moi ed e fiol e le scap, u sè andè a cà....
Anche questa è passata speriamo bene. Adesso devo stare fermo per una decina di giorni per via della ferita alla gamba, poi potrò riprendere. Non sò se l'intervento è riuscito e se non avrò più le aritmie, però ades aiò sempar l'u....  dur!!!!

29.2.12

MOTORE MAGNETICO

Che ne direste se si riuscisse a realizzare un dispositivo in grado di generare movimento funzionante senza combustibile (energia elettrica, petrolio, carbone ecc.) ? In grado di muoversi perennemente? Avremmo risolto il problema dei costi, dell'inquinamento, delle guerre per il controllo del petrolio ecc. Un'utopia, un sogno? NO, UNA REALTA'. Una semplice legge fisica alla base di questo sogno che invece potrebbe essere una realtà, già da anni. A chi di noi da bambini non è mai capitato di prendere due calamite ed avvicinarle? o si attraggono o si respingono. Già, perchè come ci hanno insegnato a scuola due poli dello stesso segno (positivi ad esempio) si respingono, generando quindi una forza. Ecco la soluzione del problema energetico. Riuscire a creare un "motore" in grado di creare movimento e di conseguenza riuscire a far girare turbine per la produzione dell'energia elettrica. Già alcuni piccoli prototipi sono stati costruiti e nel filmato qui di seguito ci sono alcuni esempi. Ma cosa ci trattiene dall sviluppare ricerche in questa direzione. Come al solito interessi economici, quelli dei petrolieri ecc. Ma non è questo il luogo per tali discorsi. Però guardatevi il filmato e pensate a cosa sarebbe la nostra vita.



21.2.12

UN MACCHININO DA NON TRASCURARE

Il cuore batte circa 100.000 volte al giorno ed è in grado di contrarsi autonomamente, anche quando è completamente denervato, con una frequenza di circa 40 battiti per minuto. Questa particolare proprietà è garantita da un gruppo di cellule differenziate e specializzate, che costituiscono il nodo del seno, localizzato nella parete posteriore dell’atrio di destra. Esse sono lo starter dell’impulso cardiaco. L’impulso, lasciati i blocchi di partenza, si propaga agli atri, destro e sinistro, che si contraggono, dando così origine alla sistole (contrazione) atriale. Successivamente l’impulso deve valicare l’ostacolo del nodo atrio-ventricolare, tappa normalmente obbligata del percorso tra gli atri e i ventricoli, e quindi, attraverso un’altra via preferenziale, il fascio di His (dal nome dello studioso tedesco Wilhelm His, che lo descrisse nel 1893) investe i ventricoli, che si contraggono, arrivando al suo traguardo, rappresentato dalla sistole (contrazione) ventricolare. Mentre i ventricoli si contraggono per spingere il sangue nelle arterie, gli atri si rilasciano per accogliere il sangue dalle vene che in essi sfociano. La sistole del ventricolo sinistro getta il contenuto in sangue del ventricolo stesso nell’arteria aorta, che inizia così il suo percorso verso tutti i tessuti corporei, portando ossigeno e nutrimento.
Il sangue procede sempre nella stessa direzione, compiendo un percorso che dura circa 45 secondi. A ogni pulsazione il ventricolo sinistro lancia a riposo 50-60 ml di sangue nelle donne e 70 ml negli uomini. Così vengono immessi nel torrente circolatorio circa 5 litri di sangue ogni minuto e 6.000 litri nelle 24 ore. Nell’uomo (nel senso di specie umana) il ritmo cardiaco varia sensibilmente a seconda dell’età, del sesso e dell’attività fisica. In una persona adulta il numero dei battiti oscilla di solito tra i 60 e gli 80 al minuto, mentre in molti atleti si riscontra una frequenza cardiaca al di sotto dei 50 per minuto. Si capisce a questo punto come un errore del ritmo cardiaco, un ritardo nei tempi di reazione sui blocchi di partenza, o un difetto nel passaggio di un ostacolo, possano compromettere la normale efficienza del cuore.

Le aritmie Per un corretto funzionamento del cuore e delle sue funzioni, si dice che è necessario che il cuore sia in ritmo sinusale, ossia sia comandato dall’impulso che si genera dal nodo seno del seno. Nelle aritmie spesso questo non avviene. Il termine aritmia letteralmente significa “senza ritmo”, anche se viene invece utilizzato per indicare un disturbo del ritmo cardiaco. Comunque, accade a volte che l’impulso cardiaco non nasca nel nodo del seno, ma in punti diversi del cuore, definiti “ectopici”, da cui deriva il termine battito ectopico, o extrasistole. Questi punti anomali possono trovarsi a livello degli atri, della giunzione tra atri e ventricoli, o dei ventricoli, e possono sostituirsi all’attività del nodo del seno. Le aritmie si possono suddividere in ipocinetiche (con riduzione o rallentamento degli impulsi) come bradicardia, blocchi seno-atriali, blocco sinusale, ritmi di scappamento atriale e giunzionale, blocchi atrio-ventricolare di 1°, 2°, 3° grado, e ipercinetiche (caratterizzate da un aumento nella frequenza degli impulsi) che comprendono le extrasistoli atriali, giunzionali, ventricolari, tachicardie sopraventricolari e ventricolari, tachicardia atriale parossistica, le sindromi da pre-eccitazione ventricolare, il flutter-fibrillazione atriale, fino alle gravissime torsioni di punta e fibrillazione ventricolare. A parte si collocano i blocchi di branca, destra e sinistra, che fanno riferimento a un rallentamento della conduzione dell’impulso attraverso i fasci di His. Negli atleti si possono riscontrare aritmie sia ipocinetiche che ipercinetiche. Diventa allora fondamentale una valutazione corretta e approfondita dell’aritmia stessa per escludere cause organiche, ricordando che le aritmie sono talvolta benigne, come nel caso di extrasistole isolate, altre volte sottintendono una condizione morbosa cardiaca misconosciuta.

19.1.12

LA NEVE CHIMICA

In mancanza di altro ci accontenteremo anche di questa, ma come si forma la neve chimica: La neve chimica è un fenomeno atmosferico piuttosto raro che si verifica in condizioni di bassa temperatura e alta umidità in concomitanza con la presenza massiccia di emissioni inquinanti in atmosfera.Quando nelle aree geografiche particolarmente trafficate o ad alta concentrazione industriale il termometro scende sotto lo zero, le goccioline di nebbia presenti nella bassa atmosfera si aggregano intorno alla caligine inquinante sospesa nell'aria, formata da sostanze come silicati, solfuro e ossido di rame, o gli ioduri di mercurio, cadmio e piombo. Questo pulviscolo ha una struttura fisica esagonale che ricorda quella dei fiocchi di neve: funziona quindi da aggregante perfetto per trasformare le gocce di nebbia in microscopici cristalli ghiacciati (pertanto alcuni esperti preferiscono definire il fenomeno "nebbia congelante precipitante").Le mille forme sorprendenti dei fiocchi di neve: vai alla fotogallery La formazione dei fiocchi avviene a circa un chilometro dal suolo. È possibile che precipitazioni di questo tipo avvengano solo in alcune zone di una città, a seconda della concentrazione di particolato inquinante, della temperatura e della presenza o meno di foschia. Il 16 gennaio 2012, per esempio, gli abitanti di Torino hanno trovato ad aspettarli al loro risveglio una coltre di neve bianca sulle strade. Ma il fenomeno non ha interessato l'intera città uniformemente. Analoghe precipitazioni sono avvenute anche a Verona, Brescia, Milano e in altre zone della Val Padana. La neve chimica non va confusa con la galaverna, un rivestimento ghiacciato che si deposita su rami, cavi elettrici, finestrini in presenza di nebbia, ma che non prevede fenomeni di precipitazione.Altre domande: È vero che nevica solo a 0 °C? - Esiste la neve rosa?La neve chimica non deve preoccupare come fenomeno in sé, ma come spia dello stato di inquinamento atmosferico in cui viviamo. Ogni giorno respiriamo polveri sottili e contaminate sono presumibilmente anche le piogge che cadono nelle aree di maggiore congestione industriale. Una situazione allarmante per ambiente e salute, per arginare la quale servono rimedi e proposte concrete.