PAN

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STA ATTENTO, CHE TI VEDO EH !!!

23.8.10

Oetztaler dietro le porte

Ci siamo, è arrivata l'ora dell'Oetztaler. Domenica 29 a Solden la partenza per la granfondo delle granfondo, 238 km, 5.500 m il dislivello. Quattro le salite da affrontare. La prima il Kutai, dopo circa 30 km dalla partenza. Salita di 17 km, da affrontare usando non solo le gambe ma anche la testa. Dura già dai primi tornanti, lascia respirare dopo qualche chilometro poi, circa a metà, un tratto al 17% della lunghezza di circa un chilometro poco più. Poi la pendenza torna quasi nella normalità fin verso la fine. Quando finalmente appare all'orizzonte l'argine della diga, significa che sta per finire, ma ancora calma l'ultimo chilometro è da fare. Scollinati finalmente un pò di respiro per gettarsi in una folle discesa, tra gallerie e pendenze limite, che portano, i ciclisti più coraggiosi, a raggiungere velocità prossime ed anche superiori ai 100 km orari. 115, la velocità raggiunta da Monti nel 2007. Dopo la discesa, un tratto di pianura di alcuni chilometri per giungere all'inizio del secondo monte, il Brennero. Lunga circa 30 km, con pendenze lievi per i primi 25, può portare i ciclisti alla cottura. La pendenza non elevata e la sua conformazione fatta di falsipiani, lievi discese e strappetti, negl'anni passati ha fatto cuocere molti di noi, che si sono fatti prendere dalla foga della velocità, pagando il conto negl'ultimi 5 km. Ma soprattutto si sconta tutto nella salita del Giovo. Questa giunge dopo pochi chilometri di pianura e sale per 19 km. Salita regolare costante, che non lascia respirare se non per circa un km dopo il nono. Giunti in vetta si scende per una discesa tecnica e pericolosa, dove lo scorso anno, causa crepe nell'asfalto, un ciclista è rovinosamente caduto perdendo la vita. Ultimata la discesa, nemmeno un metro di respiro............. ecco il ROMBO..... auguri............ Inizio non tragico, si sale con una pendenza non impossibile. Poi giunti a Moso, ecco le prime 4 sciabolate alle gambe. Quattro tornanti con altrettanti tratti rettilinei con pendenze da incubo (15/16%) per 3 km. Poi finalmente la strada concede un pò di respiro. Un lungo falsopiano con pendenza non elevata, per alcuni chilometri lascia respirare e recuperare, oppure concede di aumentare la velocità per recuperare sugl'avversari. Ma il bello deve ancora arrivare. Al 18° chilometro un ponte consente di cambiare versante del monte, ed ecco in bella vista i tornanti maledetti i tornanti del muro del pianto... Già da un paio di km, si scorgono, ma ora appaiono per quello che realmente sono. Iniziano gl'ultini 11,5 chilometri... dopo i 190 già percorsi. Si sale.. primo rettilineo poi un tornate, secondo rettilineo ed altro tornante, si attraversa una piccola galleria scavata nella roccia: bella, ma chi ha tempo per gustarla. Chi va forte pensa a pedalare, chi è cotto non riesce ad alzare gl'occhi: troppo fatica per farlo, meglio risparmiare energie, poi la vista è offuscata. Ma ancora non è tutto. Dopo un breve tratto con lieve pendenza, iniziano gl'ultimi 5 km da incubo. I tornanti ed i rettilinei li hai tutti li sopra la testa, per vederli si deve alzare la testa. Due rettilinei lunghissimi poi una serie di tratti brevi e tornanti. Poi finalmete dopo aver girato l'ultimo tornate, mentre ti accingi a percorrere l'ultimo tratto ecco la il PORTONE... E' FINITA FINALMENTE E' FINITA. Cut ciepa un azident..... Si entra nella galleria semi piana, un tratto allo scoperto poi altra galleria, altro tratto scoperto in falsopiano e via la discesa. Finalmente ora tutta discesa fino all'arrivo, che bello. Mica vero, no mica. Dopo circa 4 chilometri, porca boia, un'altro dentino. Tre km. di salita, gambe in spalla e facciamo anche questa. Stavolta è finalmente finita, tutta discesa fino all'arrivo. Quasi vero. Manca ancora un tratto in falsopiano da affrontare con gambe ormai messe in croce. Passato anche questo ora è finita finalmente. mancano 5 km di discesa, un chilometro di pianura, poi svolta a destra attraversamento del ponte con un dislivello di 18 cm. (si cm. non metri) ma sono duri anche questi, poi finalmente il traguardo. Sono trascorse dalle 8.h30 di Piva alle 12.30/13h di altri.
In bocca al lupo a tutti i nostri.
Mastri Vinaio

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