PAN

PAN
STA ATTENTO, CHE TI VEDO EH !!!

26.7.12

E' TORNATA LA VOGLIA DI RIDIRE

Viste le recenti visiccitudini, la voglia di ridere e scherzare è stata messa un pò in disparte, ora che a distanza di qualche giorno le cose si stanno sistemando, questa è tornata. Nel pensare ai due  giorni di ricovero, con  spirito goliardico, vado a scoprire che come al solito anche nelle cose serie c'è poi sempre un lato comico (adesso che tutto è passato). Domenica pomeriggio alle 15.30 come concordato mi presento in clinica per il ricovero. Siamo in tre, un Forlivese, io ed un meridionale. Gabri subito si mette a ridere e sottovoce mi dice " voglio ridere se ti mettono in camera con lui". L'infermiera, una bella biondina, ci accompagna, a me tocca una camera con due letti ma sono solo.. penso subito" vè mo ad cul" Mi spaparazzo metto le mie cose un pò qua e un pò la, finchè interviene Gabri "tan si miga a cà tu" e così mi ridimensiono. Mi metto il pigiamino con i pantaloncini corti, e me li argombalo per mostrare le belle gambe che ho, ma ovviamente Gabri mi richiama all'ordine. Da li a qualche minuto arriva la bella infermiera per le domande di rito, poi mi chiede " si è depilato l'inguine'? e pù l'am tira zò e pigiama... "Oscià a pens me, slè spurtiva"  Si tutto bene. Dice. Tutto bene sè, stasera quand a so da par mè allora si che è tutto bene.... penso io. Arriva un infermiere maschio che mi infila un innesto in una vena sul braccio, complimentandosi da solo per il successo dell'operazione.  Da li a pochi minuti ritorna con un carrello con dei macchinari ed uno di questi lo monta sul supporto delle flebo. Poi.. aiuto aiuto, e tira fura na raza d'un siringò, da 60 ml l'am pè una buracia", la piazza nel macchinario e mi infila un tubo nella presa che mi aveva appena installato. Il macchinario è un infusore automatico. "Scusi ma stà pidria di roba in quanto tempo la devo prendere? in 24 ore... Poi mi dice che alle 7.00 del mattino dopo, mi dovrò fare una bella doccia con un particolare disinfettante e mi lascia il camice da mettermi legato dietro, praticamente una parona aperta sul retro chiusa sola da due lacci.
Da li a qualche minuto torna la bella infermiera e mi rihiede se mi sono depilato l'inguine.... " vecià la scusa, ta iè trov gost, bongustaia  a guardè e wustel".   Passa la notte quasi tranquilla. Alle 7.00 dopo il prellievo mi faccio la doccia e mi preparo, arriva l'infermiere che mi porta con altri due in sala operatoria. Bella sala con vista panoramica verso Lugo, guardo intravvedo casa mia.. Mi stendono sul lettino, e poi i taca.  Una punturina all'inguine e una al collo, per l'anestesia locale necessaria per introdurre gli aggeggi necessari.  Faccio qualche smorfia di dolore e ,,,,,, mi sveglio che ormai hanno finito. Nello svegliami, nel dormi veglia, sento che dò qualche tironcino. Penso a vut avdè che mi sono assopito e ho russato, ad raza ad figura de caz... Chiedo all'ifermiere così innocentemente, " ma mi sono assopito da solo o mi avete dato un aiutino" "ti abbiamo dato un aiutone," praticamente mi sono dormito tutto l'intervento, fortunatamente, perchè gli ultimi 15 minuti ho sentito bene il sondino quando fa la bruciatura dentro le corason, e non è una bella senzazione. Mi portano in sala risveglio, mi attaccano ai monito: frequenza cardiaca, frequanza respiratoria, pressione, ossigenazione. E taca sobit a sunè... pulsazioni a 45. "e' un ciclista" dice uno degli infermieri, allora regola in basso il limite. E sona neca,, pulsazioni a 36. ritmo di respirazione 6/7 al minuto. Stessa cosa " è un ciclista stacca l'allarme. Mi metto a parlare con l'infermiere che mi segue nel risveglio e che mi deve rimuovere i sondini dall'inguine e dal collo. E' ancora presto perchè il fattore di coagulazione non è a posto. E così parliamo e scopro che nel 2007 era iscritto anche lui al Pedale. Poi mi chiede cosa faccio. Alla risposta "Amministratore di condominio" gli si illuminano gl'occhi. Bene bene, voglio chiederti una cosa, e così mi strappa una consulenza. Forse però non gli è piaciuta perchè da li a qualche minuto mi sfila il sondino dall'inguine. E qui inizia la mia piccola tragedia, che mi ha fatto pensare e dire" stavolta è giunta la mia ora". Il sangue non coagula ed è emoragia. Tampone di garza e poi con tutta la forza che aveva spinge sulla ferita. Un mel da sgraziè. La pressione scende ad 89, sudore a freddo, tremolio... Arriva un medico attaca la flebo e poi chiama due iniezione di atropina o roba simile.... mi pare di vivere una scena di E.R. medici in prima linea... Ma e scagaz le tant... "Stai tranquillo e da qualche colpo di tosse" mi dicono. Un quarto d'ora da incubo. Le pulsazioni mi vanno a 72 il ritmo respiratorio a 22/24, poi la pressione piano piano risale: 95-103-110, e scagaz inizia a passare. Dopo mezzora è la volta del sondino del collo: " a putegna aspitè fena a quà da zuba o venar?" dico io. Ma no il doctor ul cheva. Poi tampone e spinge. Fortunatamente lì niente di tutto quello del sotto.  In poche parole sono entrato per primo e sono tornato in camera alle 13.30. Non vi nascondo che alla vista di Gabri e nel pensare che Alexia era via, mi è venuto un magone grande e qualche lacrima è scappata.  Al rientro in camera dopo l'intervento mi trovo il secondo letto occupato da un'altro pazizente.  "Resti immobile per 8 ore supino"  Speriamo che pino sia contento. Inizia il calvario. Male alla schiena ed il vicino di letto che russa a tutto spiano. Se stanotte è così ai ses e cumudè...  Verso sera passano Lele e Paolino, ma il dolore ai reni è insopportabile e non sono stato certo di compagnia. Poi finalmente verso le 20.00 mi danno alcune pastiglie, e così il male passa. Finalmente alle 21.45 mi posso alzare e sgranchirmi un pochino. Così chiedo qualcosa al mio compagno di stanza, e scopro che è di Brisighella. "Ooh Brisisghella, ho un amico che è in squadra con me di Brisighella, si chiama Selci, lo conosce? " "Sicura, abita a 50 metri da casa mia ed è sposato con la cugina di mia moglie". Am deg.. putana vigliaca a V.... M..... i vè da tota Italia, a sè in santa miliò, a ciep in tun parent ad Adriano, ma cusoia la calamita?"  Notte in bianco, il vicino è parente di Selci, e rossa, us liva e và a pisè, e pù e rossa neca!!! e vai così tutta notte. Verso le 22, è ripassata la bella infermiera. "e no le vecià la storia della depilazione" infatti la ma cambiè e siringò con un'etar pracis. Un altro? dico io, si deve andare fino domattina alle 8.00. Si fa mattina le condizioni sono un pò migliori, lo spirito sta riprendendo possesso del Boss. Arriva gabri con quattro pasticcini: è il mio compleanno!!!! Un'altra infermiera mi viene a medicare, mi toglie il bendaggio dell'inguine con tutti i tamponi messi, e mi disinfetta, poi mi mette un bel cerottone, Il problema che il cerottone in parte lo attacca nella parte depilata ed una parte lo appiccica negli zebedei, non depilati. " a voi ridar ades quand a iò da cavel"  Finito passa la caposala, che mi dice che verso le 10 devo lasciare libera la stanza per i nuovi ingressi e che dovrò attendere la lettera di dimissione nel salottino. Iniziano ad arrivare i nuovi ingressi mentre io e gl'altri dimissionari stiamo aspettando il via. Poichè il dolore all'inguine è forte e  non devo piegare la gamba, giro zoppicando vistosamente. Mi si avvicina uno dei nuovi arrivati chiedendomi se mi sono fatto l'ablazione e com'è. Ovviamente rispondo di sì poi preso dall'impeto e dalla voglia di fare (e vis de caz) gli racconto un pò quello che mi successo colorendola un pochino, del tipo: durante l'intervento non ho sentito nulla perchè sedato, però dopo, quando mi hanno tolto il sondino l'emoragia il sangue che correva, il dottore con flebo, tagli e cuci, per fermarmi l'emoraggia..... ecc.  Il tipo prende su e si infila in camera. Da lì a 5 minuti torna e mi chiede ancora. A questo punto sono più serio gli dico le cose più o meno come sono andate, ma gli dico anche che molti hanno dovuto rifare l'intervento per due tre o anche quattro volte. Se ne va e  dopo 30 secondi e torna indrì con la valisa la moi ed e fiol e le scap, u sè andè a cà....
Anche questa è passata speriamo bene. Adesso devo stare fermo per una decina di giorni per via della ferita alla gamba, poi potrò riprendere. Non sò se l'intervento è riuscito e se non avrò più le aritmie, però ades aiò sempar l'u....  dur!!!!