Alimento preferito da grandi e piccini, il kiwi è dunque un frutto di largo consumo ed ha tantissime proprietà benefiche, molto indicate per la salute. Possiede un contenuto molto alto di vitamina C, superiore addirittura al limone, all’arancia e al peperone. Ma non solo: è ricco anche di potassio e vitamina E, Rame, ferro e vitamina C, che combinate insieme, conferiscono al kiwi caratteristiche antisettiche e antianemiche. Notevole in esso è anche la presenza di minerali e proprio questa particolarità rimineralizzante, è in grado di regolare la funzionalità cardiaca e la pressione arteriosa. Possiede anche un’azione rinfrescante, dissetante e diuretica, potenzia le difese immunitarie e protegge la parete vascolare. Non è però ben tollerato da tutte le persone e alcuni lamentano reazioni allergiche a seguito della sua ingestione. La sua pianta raramente è aggredita da parassiti. Ciò significa che i frutti immessi sul mercato, quasi sempre sono indenni da fitofarmaci, contrariamente ad esempio all’ uva o alle pesche che, per la delicatezza dei loro alberi, sono spesso trattati con pesticidi.
La coltura del kiwi è molto aumentata negli ultimi anni, soprattutto in Italia e una tavola rotonda svoltasi in Italia, ha messo in luce gli accordi interprofessionali tra produttori e governo, proprio per la necessità di conquistare ulteriori consumatori attraverso l’introduzione di nuove varietà. Ciò dovrebbe avvenire attraverso nuovi bacini di esportazione, come il Giappone, o gli Stati Uniti, dove il kiwi non è ancora particolarmente richiesto. In occasione dell’ultimo incontro IKO, (International Kiwifruit Organization), i principali paesi produttori hanno assunto l’impegno di “dedicare sforzi particolari nelle rispettive attività promozionali”, come ha spiegato Valtiero Mazzotti direttore del CSO (Centro servizi ortofrutticoli). Un recente studio, condotto su 100.000 persone, tenute sotto osservazione dal 1980 al 1998, ha confermato che cinque o più porzioni di frutta e verdura (seguita dalle verdure a foglia verde come gli spinaci), “si traducono in una notevole diminuzione dei rischi cardiovascolari”.
La coltura del kiwi è molto aumentata negli ultimi anni, soprattutto in Italia e una tavola rotonda svoltasi in Italia, ha messo in luce gli accordi interprofessionali tra produttori e governo, proprio per la necessità di conquistare ulteriori consumatori attraverso l’introduzione di nuove varietà. Ciò dovrebbe avvenire attraverso nuovi bacini di esportazione, come il Giappone, o gli Stati Uniti, dove il kiwi non è ancora particolarmente richiesto. In occasione dell’ultimo incontro IKO, (International Kiwifruit Organization), i principali paesi produttori hanno assunto l’impegno di “dedicare sforzi particolari nelle rispettive attività promozionali”, come ha spiegato Valtiero Mazzotti direttore del CSO (Centro servizi ortofrutticoli). Un recente studio, condotto su 100.000 persone, tenute sotto osservazione dal 1980 al 1998, ha confermato che cinque o più porzioni di frutta e verdura (seguita dalle verdure a foglia verde come gli spinaci), “si traducono in una notevole diminuzione dei rischi cardiovascolari”.